Ad esempio, Diversi studi Ue mettono in luce un gap tra capacità, intenzioni ed effettiva realizzazione di idee imprenditoriali.
Da questo primo grafico emerge immediatamente, in un confronto con altri paesi europei, come sia l'intenzione imprenditoriale sia la sua effettiva realizzazione risultano molto più bassi in Italia.
E possiamo notare anche dal prossimo grafico come anche Il timore di fallire avviando un'attività imprenditoriale risulta molto più alto.
Probabilmente, tutte queste differenze potrebbero derivare da una mancanza di skills imprenditoriali di gestione vera e propria di un'azienda qualunque essa sia.
Inoltre, un'elaborazione realizzata da Confartigianato ha evidenziato una situazione piuttosto allarmante in Italia:
più di 1 impresa su 2 (precisamente il 55,2 per cento) chiude i battenti (fallisce o cessa l'attività) entro i primi 5 anni di vita.
A ciò si aggiunge un altro dato altrettanto critico: il 95 cento delle startup italiane è destinato a fallire entro il primo anno di attività.
Dietro un così alto tasso di mortalità per il tessuto imprenditoriale italiano ci sono numerosi fattori:
- mancanza di una solida cultura aziendale,
- assenza di una strategia fondata su analisi di mercato e studi di sostenibilità
- dal ritardo accumulato da molti imprenditori nel padroneggiare e utilizzare gli strumenti del digital marketing,
- poche capacità di gestione dell'azienda,
Questi dati sono allarmanti, ma allo stesso tempo importanti, poichè dovrebbero far riflettere, chi approccia all'apertura di un'attività, sulla necessità di sviluppare skills e competenze che esulino dalla semplice attività mera e propria.